Antitrust UE, sospetto cartello fra i costruttori di truck

Antitrust UE, sospetto cartello fra i costruttori di truck
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Per ora di sorelle indagate ce ne sono “solo” sei, ma per i costruttori di Camion si profila un inverno quantomeno rigido. La UE, infatti, ha avviato un’indagine nei confronti  di Scania, MAN, Daimler, Volvo (e di conseguenza anche la controllata Renault Trucks) e CNH Industrial (vale a dire Iveco). Il sospetto è che queste Case abbiano violato le regole della concorrenza a cui, come si sa, in Europa tengono molto. Nei giorni scorsi Margrete Vestager, la commissaria europea al mercato e alla competitività, ha confermato la notizia dell’avvio ufficiale dell’indagine. Nella nota di Bruxelles non erano stati resi noti i nomi dei costruttori coinvolti, ma sia MAN sia Daimler e poi via via gli altri hanno confermato di essere a conoscenza dell’indagine, mentre Volvo Trucks ha fatto anche sapere di star lavorando assieme ai funzionari.

SOSPETTO CARTELLO

Nelle motivazioni ufficiali la nota di Bruxelles recita: “La Commissione teme che alcuni produttori di camion a carico pesante e medio si siano accordati o abbiano coordinato la politica dei prezzi nell’area economica europea”, L’accusa è pesante e si sospetta il cosidetto “cartello” vale adire la violazione degli articoli 101 del trattato TFEU 3 il 53 dell’Intesa UE, che di fatto vietano qualsiasi attività che potrebbe limitare la libera concorrenza. C’e da dire che non è la prima volta che l’UE svolge indagini in questo senso si ricorda, infatti il 2010 quando erano stati scoperti ben 7 e le sanzioni avevano raggiunto i 7 miliardi di euro

PESANTI SANZIONI

I Costruttori di camion, nel caso venissero provati accordi “occulti” fra di loro mirati a tenere alti i listini, rischiano una multa fino al 10% del fatturato. Come successo già nel 2011, quando era intervenuta anche l’Antitrust del Regno Unito, le Stesse case si erano dette disposte a collaborare. A tutt’Oggi l’unica mossa Ufficiale è stata quella di Volvo Trucks, che ha dichiarato di collaborare con le autorità comunitarie per fare chiarezza sul caso, ma “per sicurezza” ha deciso di accantonare una cifra importante  in vista di una eventuale sanzione: 400 milioni di Euro, una cifra che penalizzerà il bilancio dell’ultimo Trimestre del 2014.